Titolo: The Witcher. Il sangue degli Elfi. Vol.3
Autore: A.Sapkowski
Traduttore: Raffaella Belletti
Editore: Nord – collana Stelle 2019
Pagine: 393
Prezzo: 14.90 eur
- Copertina: ♥♥♥♥♥/5 Evocativa
- Storia: ♥♥♥♥♥/5 Allusiva
- Stile: ♥♥♥♥♥/5 Magico
Nel secondo volume si è raccontato della feroce battaglia condotta dagli eserciti di Nilfgaard per conquistare il mondo. I nemici sono stati respinti dai maghi sul colle di Sodden ma il territorio di Cintra purtroppo è caduto e la regina Calanthe è morta.
La guerra ha lasciato dietro di sé un deserto di villaggi bruciati e corpi squartati.
Nella dimora degli strighi i ricordi dello scontro sono nebulosi e di poco conto. I mutanti non si schierano, il loro compito è solo uccidere mostri e guadagnarsi il pane.
Geralt ha portato con sé Cirilla, la bambina sorpresa cui sembra essere legato dal destino. La piccola si allena nell’arte del combattimento e della conoscenza dei mostri.
“Uno strigo non usa né luce né il fuoco, perché gli impediscono di vedere. Ogni luce provoca ombre, e le ombre rendono difficile orientarsi. Bisogna sempre combattere al buio, alla luce della luna o delle stelle”
Durante l’inverno arriva alla Dimora anche la maga Triss Merigold, scampata per miracolo al massacro di Sodden. La donna prova ad approfondire l’enorme potere incontrollabile che sembra avere Ciri ma non riesce.
Fuori, nel mondo, la battaglia ha seminato sfiducia tra le razze. Si sussurra di una profezia che presto verrà, portando con sé prima un gelo bianco, poi una luce bianca ed infine una regina. Le congetture sono tante, ci si guarda intorno con occhi sospettosi.
La calma che sembra aleggiare sulla terra in realtà è solo apparente. I re cercano alleanze, mandano in giro spie per scoprire i piani del nemico. Emhyr van Emereis, re di Nilfgaard, rimane immobile in attesa di una mossa avversaria.
Nei boschi gli Scoiattoli, elfi guerrieri, seminano morte vendicando un massacro lontano. Nani, mezzuomini ed umani decidono di non attendere perché la longevità non appartiene a tutte le razze e la sete di potere spinge ad agire.
Mentre scorre il sangue degli elfi per colpe che forse non hanno, mentre al Capitolo i maghi rimasti decidono di intervenire, Geralt, con grande sforzo, ha ricontattato Yennifer poiché solo con il suo potere sarà possibile scoprire le capacità di Ciri.
La maga accetta ed incontra la bambina nel tempio di Melitele mentre del Lupo bianco, voluto morto da molti, si perdono le tracce.
Questo libro è preparatorio a scontri sanguinosi che avverranno sicuramente nei prossimi volumi. Il linguaggio è volutamente evocativo, minaccioso ed allusivo per creare quella giusta atmosfera di tensione ed attesa che il lettore traduce con una brama assoluta di leggere il seguito.
L’intreccio che disegna l’autore non è complesso, due grosse fazioni, tanti piccoli motivi personali, diverse autorità più forti delle altre. Il vero punto di domanda aleggia intorno a Ciri. La bambina è oggetto di discussione, si pensa porti la profezia, si crede possa decidere le sorti della battaglia in qualità di erede del regno di Cintra.
Nemmeno chi le sta più vicino riesce ancora a capire di cosa sia capace né a fare chiarezza sugli incubi che la perseguitano e che somigliano ad una premonizione.
” Una Fonte non controlla le proprie facoltà, non le domina…E’ un medium, una sorta di trasmettitore. Entra in contatto con l’energia in modo inconsapevole, e altrettanto inconsapevolmente la trasforma”
Nonostante l’assenza di mostri e scontri, di magie e trappole, questo volume che funge un po’ da intervallo, secondo noi prepara ai grandi avvenimenti cui assisteremo nei successivi.
Come per i precedenti, la fluidità della prosa permette una lettura velocissima.
In attesa della ristampa in brossura del quarto e quinto volume, vi aspettiamo su Instagram per parlarne insieme.
Ops! Dimenticavamo di dirvi che ormai siamo fuori la prima stagione televisiva Netflix quindi solo contenuti inediti in questo libro.